L’etichetta della carne biologica

L’etichetta della carne biologica

L’etichetta della carne biologica

L’etichetta dei prodotti alimentari è un elemento a cui bisognerebbe prestare molta attenzione quando si riempie il carrello della spesa, perché ci permette di avere importanti informazioni sul cibo che compriamo e portiamo in tavola. Ma sappiamo davvero leggerla? E sappiamo quali caratteristiche deve avere quella delle carni biologiche?

Innanzitutto, tutti i prodotti biologici devono essere etichettati in conformità con quanto stabilito dai regolamenti UE 843/2007 e 889/2008. Nel caso specifico della carne biologica, l’etichetta avere due elementi distintivi caratteristici: la fogliolina verde e i dati di tracciabilità.

La fogliolina verde. La fogliolina verde non è certamente un elemento decorativo: al contrario, rispetta dei rigidi parametri, e ha dimensioni, formato e colori prestabiliti. Questo simbolo deve essere accompagnato da diciture e codici che identificano l’origine degli ingredienti, l’operatore ultimo preparatore del prodotto e l’ente di controllo riconosciuto dalle autorità competenti.
In Italia, l’autorità competente è il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il quale a sua volta riconosce degli enti privati che hanno i requisiti per rilasciare le certificazioni di conformità agli operatori biologici, cioè le aziende.
Come si vede nell’immagine, il primo codice, “IT BIO 006”, identifica l’organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, che in questo caso è ICEA. La dicitura “AGRICOLTURA UE” fornisce informazioni sull’origine dei prodotti. Infine l’ultima sigla, “E852”, indica l’operatore ultimo preparatore del prodotto in questione, ovvero Bioalleva.

I dati di tracciabilità. Nell’etichetta non possono mancare i dati relativi alla tracciabilità. La normativa prescrive agli operatori biologici di riportare alcune informazioni riguardanti il prodotto contenuto nella confezione: l’origine delle carni e i dati relativi all’allevamento, alla macellazione e al selezionamento degli animali.
In ambito biologico ci sono prescrizioni ulteriori a seconda della categoria animale di riferimento. Nel caso del bovino l’identificazione è particolarmente dettagliata; oltre a riportare i dati citati prima, deve menzionare anche il marchio auricolare, la data di nascita, il nome dell’allevatore, la data di macellazione, l’età del capo, il sesso e il peso della carcassa. Nel caso invece dei suini e degli avicoli, la tracciabilità individua un lotto omogeneo, ossia un insieme di animali. Anche in questo caso, oltre alle prescrizioni già previste per l’etichettatura in ambito convenzionale, vanno aggiunti i dati relativi al nome dell’allevatore e data di macellazione.

Infine, è utile ricordare che tutte le etichette riportare sui prodotti biologici sono state esaminate e autorizzate dall’organismo di controllo a cui l’azienda fa riferimento.

Imparare a leggere correttamente le etichette dei prodotti alimentari che vediamo al supermercato è importante: è il primo passo per essere consumatori consapevoli e attenti, che hanno a cuore la qualità del cibo che consumano.